martedì 31 gennaio 2012

"J. EDGAR" di Clint Eastwood

"J.Edgar" tratta la vita di John Edgar Hoover, uomo di politica e di potere dell'America della prima metà del '900. Hoover è stato infatti uno degli uomini più potenti ed influenti del secolo, grazie al suo ruolo di direttore dell'FBI per oltre 45 anni.
Clint Eastwood riesce a far capire la voglia di potere che questo personaggio aveva, combinata con l'estrema, e nascosta, fragilità interna.
J.Edgar infatti è stato un uomo che ha dedicato la vita per proteggere i cittadini americani, utilizzando talvolta metodi che erano spietati ed eroici allo stesso tempo.
Dalla versione proposta dal regista nativo di San Francisco emerge la voglia del personaggio di essere ammirato come uomo di valore e determinazione.
Nel corso del film ci arriva forte il messaggio che Eastwood vuole darci di un personaggio forte davanti agli altri ma debole nell'intimità del suo Io, come infatti sottolineano le scene della morte della madre e del litigio con l'amico/collega/compagno Clyde Tolson.
Hoover viene quindi descritto come un uomo a due facce, sempre intento a controllare se stesso e ciò che lo circonda.
Estremamente indovinata la scelta dell'attore protagonista, Leonardo Di Caprio, che con una grande interpretazione rende chiara la durezza del personaggio e fa commuovere nel finale di fronte ad una vecchiaia che non regala ad Hoover niente più di un continuo bilancio sulla sua esistenza.

"THE IRON LADY" di Phyllida Lloyd

"The iron lady" ripercorre la vita, politica e non, di Margaret Thatcher, primo Primo Ministro donna del Regno Unito.
La Lloyd ci mostra con precisione alcune di quelle che sono state le tappe più importanti della Thatcher, interpretata da una sempre eccezionale Maryl Streep, vista con gli occhi della stessa protagonista ormai ottantenne.
Vengono sottolineate molte doti come ambizione, fierezza e sicurezza, ma anche il suo lato intransigente e privo di mediazione che spesso ha fatto della donna oggetto di critiche. Il lungometraggio infatti spazia da una giovane Margaret Thatcher alla ricerca del successo in ambito politico, e indirettamente poi anche di approvazione da parte del padre, fino ad arrivare ai tempi in cui era ormai al comando del governo britannico e impegnata a fronteggiare crisi, rivolte e battaglie.
E' centrale il tema del vecchiaia, come inesorabile malinconia che ogni giorno ti porta a ricordare le gesta del passato. Centrale anche il rapporto col marito, imprenditore al quale Margaret deve molto, e dal quale, anche dopo la sua morte, fatica a staccarsi.
A mio parere nel film il personaggio viene descritto con poche sfumature caratteriali, quando invece forse era doveroso dare risalto anche ad altre pieghe dell'essere Margaret Thatcher.