mercoledì 29 febbraio 2012

"HUGO CABRET" di Martin Scorsese

Martin Scorsese ci porta in un'avventura adatta non solo ai ragazzi ma anche agli adulti.
Hugo Cabret é un bambino che, trovandosi da solo dopo la morte del padre e la scomparsa dello zio, fa di necessità virtù e vive in un nascondiglio nella stazione di Paris Montparnasse. Qui si occupa di far funzionare gli orologi e intanto, giorno dopo giorno, continua a sperare di poter aggiustare l'uomo meccanico trovato dal padre molti anni prima.
Ogni giorno ruba dei pezzi qua e là finché non viene colto in flagrante dal vecchio proprietario di un chiosco che gli confisca il taccuino sul quale è appuntato tutto ciò che riguarda il piccolo robot.
Nel corso del film scopriremo che l'anziano signore del chiosco altro non è che Georges Meliès, grande regista e illusionista, nonché inventore dell'uomo meccanico.
Con un grande intreccio di personaggi, storie ed emozioni Scorsese ci fa vivere una fiaba, triste ma bella e con un finale felice.
In questo film c'è da imparare il coraggio del piccolo orfano, che cerca con tutte le sue forze di aggiustare il robot perché è l'unico legame rimasto col padre. Sempre alla ricerca di un amico, di qualcuno vicino, Hugo trarrà la forza per andare avanti dal meccanismo degli orologi: esattamente come negli orologi ogni singolo pezzo è necessario e non esistono parti superflue, anche lui, guardando una Torre Eiffel illuminata, si convince che al mondo avrebbe dovuto avere un ruolo, un suo posto. Questo pensiero lo porta ad essere felice e trovare la sua strada nella vita...e dovrebbe far capire agli spettatori che tutti quanti noi abbiamo uno scopo da perseguire.

"WAR HORSE" di Steven Spielberg

Steven Spielberg cerca di narrare (con successo a mio avviso) la storia di un cavallo, ma soprattutto di un'amicizia tra uomo e animale, che va oltre i confini della realtà, oltre l'orrore della guerra mondiale, arrivando a toccare un mondo favolistico.
Locandina italiana War HorseFilm molto interessante che riesce a tenere lo spettatore attaccato allo schermo col cuore in gola nella speranza che il giovane cavallo riesca a sfuggire ai pericoli delle trincee e riunirsi col suo padrone.
Il cavallo Joey, durante la sua grande avventura, instaura un rapporto quasi umano con tutti coloro che ne entrano in contatto, i quali lo aiuteranno così a sfuggire dai pericoli della guerra.
Spielberg ci fa vivere emozioni forti, come spesso accade con i suoi film, unendo commozione, tristezza e ansia per le sorti del protagonista equino.
Grazie alla maestria del regista, Joey sembra possedere dentro di sé valori e pulsioni tanto umane da far sembrare il cavallo tutt'uno con gli uomini che ci si imbattono...e questo non fa altro che aumentare, nello spettatore, la voglia di continuare a vedere il film nella speranza che l'animale raggiunga la salvezza.  

"QUASI AMICI" di Olivier Nakache e Eric Toledano

Il film racconta la storia di un'amicizia, vera, intensa e nata quasi per gioco.
Locandina italiana Quasi amiciLa vita del protagonista Driss subisce una radicale svolta nel momento in cui conosce ed inizia a lavorare per un miliardario paraplegico, Philippe.
Driss, prima di conoscere il ricco signore, altro non è che uno scapestrato ragazzo alle prese con la povertà e la legge.
Nel corso della pellicola i due registi riescono a descrivere e mostrare questo splendido rapporto di amicizia senza mai incappare nelle trappole del pietismo e del sentimentalismo.
Film umoristico, ironico, vivace nonostante il valore dei temi trattati.
Nakache e Toledano riescono ad unire realismo e favolismo in un film che alterna commozione, divertimento e riflessioni.
La riflessione più spontanea viene se ci soffermiamo a pensare alla bellezza di questo sentimento, l'importanza di avere accanto qualcuno che ti vuole bene; oggi troppo spesso usiamo il termine amico per descrivere un qualcosa di banale o poco importante, senza sapere, o ricordare, che questo termine ha la stessa radice del verbo amare...vorrà pur dire qualcosa.