Personaggio schivo e poco incline alla ribalta mediatica, Alice Munro è stata avvisata della vittoria dell'ambito premio svedese da un messaggio in segreteria telefonica. Molti i tentativi di contattarla da parte dei giurati dell'Accademia, andati però a vuoto.
Alice Munro è nata a Wingham, in Ontario, nel 1931 e fa il suo esordio letterario con "The dimensions of a shadow" nel 1951.
I tratti distintivi della grande penna canadese sono la capacità del dettaglio, il modo in cui disegna i particolari dei suoi personaggi.
A giugno aveva deciso di seguire le orme di altri grandi scrittori, tra i quali ricordiamo Philip Roth, annunciando di non voler più scrivere. A distanza di pochi mesi da quella decisione viene insignita del Nobel in quanto "Maestra del racconto breve contemporaneo". E' la 13esima donna a ricevere il premio e la 2° canadese, dopo Saul Bellow.
Walter Siti, l'ultimo vincitore del Premio Strega, ha commentato: "Finalmente hanno dato il Nobel ad una scrittrice di grande valore. Capita che lo diano per ragioni geopolitiche, ma in questo caso è indiscutibile".
Non posso far altro che sottoscrivere quanto detto da Siti.
sabato 12 ottobre 2013
mercoledì 17 aprile 2013
Premio Pulitzer 2013
Quest'anno ad essere premiato alla Columbia University di New York è lo scrittore Adam Johnson, con il libro "Il Signore degli Orfani".
Il romanzo tratta le vicende della Corea del Nord, aprendo una finestra importante in un momento in cui i riflettori sono puntati sulle vicende politiche di quel paese. Pochi americani possono dirsi conoscitori della realtà nordcoreana come Johnson, grazie ad una grande esperienza sul campo e circa sette anni di studi.
Il New York Times si esprime cosi sul libro di Adam Johnson: "Un romanzo di grande forza, bellissimo, un libro che apre una spaventosa finestra sul misterioso regno della Corea del Nord e scava in profondità il vero significato di amore e sacrificio".
Lo stesso scrittore americano dopo aver ricevuto il Premio Pulitzer: "Spero che la mia vittoria possa attirare l’attenzione su quello che sta accadendo oggi all’interno dello stato totalitario coreano, dando nuova voce alla storia di questo paese".
Il romanzo tratta le vicende della Corea del Nord, aprendo una finestra importante in un momento in cui i riflettori sono puntati sulle vicende politiche di quel paese. Pochi americani possono dirsi conoscitori della realtà nordcoreana come Johnson, grazie ad una grande esperienza sul campo e circa sette anni di studi.
Il New York Times si esprime cosi sul libro di Adam Johnson: "Un romanzo di grande forza, bellissimo, un libro che apre una spaventosa finestra sul misterioso regno della Corea del Nord e scava in profondità il vero significato di amore e sacrificio".
Lo stesso scrittore americano dopo aver ricevuto il Premio Pulitzer: "Spero che la mia vittoria possa attirare l’attenzione su quello che sta accadendo oggi all’interno dello stato totalitario coreano, dando nuova voce alla storia di questo paese".
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