martedì 15 aprile 2014

Premio Pulitzer 2014

Il più prestigioso riconoscimento giornalistico al mondo, il Premio Pulitzer, è stato assegnato ieri a due colossi dell'editoria, lo statunitense The Washington Post e l'inglese The Guardian, per il lavoro sui documenti rivelati da Edward Snowden sulle attività della NSA. Premiati quindi Bart Gellman per il primo quotidiano e Glenn Greenwald, Laura Poitras e Ewen MacAskill per il secondo.
La scrittrice Donna Tartt
Il giudizio del Pulitzer ricorda molto la commissione che nel lontano 1972 consegnò il premio per l'attività di servizio pubblico al “New York Times” per gli articoli sui Pentagon Papers che svelarono falsità e crudeltà della guerra in Vietnam.
Nella categoria narrativa, invece, l'ambita medaglia d'oro è stata consegnata nelle mani di  Donna Tartt per il romanzo "Il cardellino" (The Goldfinch). 
La scrittrice statunitense iniziò la carriera nel 1992 con la pubblicazione del libro "Il Dio delle illusioni", con il quale la Tartt ha venduto ben cinque milioni di copie. 

giovedì 10 aprile 2014

"QUANDO C'ERA BERLINGUER" di Walter Veltroni

Un uomo vero. Un politico integro, leale, pulito. Questo l'Enrico Berlinguer tratteggiato da Walter Veltroni nel suo film-documentario. Per tutta la durata del film mi sono dimenticato il nome del regista e la sua storia politica. Ciò che traspare dalla pellicola è la voglia (e la mancanza) di un leader capace di catturare i cuori, convincere persone, attirare in piazza folle sognanti attraverso l'uso del carisma umano e politico e dell'integrità. Ciò che più arriva allo spettatore giovane è il senso di speranza che quest'uomo è riuscito ad infondere nell'animo degli elettori del Partito Comunista Italiano. Il regista romano alterna interviste a persone vicine a Berlinguer e scene di repertorio che fanno rivivere (o vivere per la prima volta) il clima politico di quegli anni. Alcuni momenti, come ad esempio il discorso a Padova (l'ultimo) oppure il funerale, sono estremamente toccanti e commoventi. 
A mio modo di vedere è forte il contrasto, specie in alcune scene 'reali', tra l'umanità presente negli occhi di Berlinguer e la vacuità dei personaggi della politica odierna. Veltroni è riuscito a far capire (credo) a tutti quale fosse l'amore per un personaggio che si è impegnato per cambiare il paese. Possiamo considerare "Quando c'era Berlinguer" un atto d'amore nei confronti di chi ha creduto davvero nella Politica...nella buona Politica. Uscendo dalla sala, quindi, rimangono negli occhi e nel cuore la grandezza di quest'uomo (indipendentemente da come la si pensi politicamente) e l'assenza, oggi, di un politico in grado di emulare, anche soltanto in parte, ciò che Berlinguer ha fatto.
Ciò che non mi ha convinto del film è stata l'apertura, l'inutile sottolineatura dell'ignoranza dei giovani italiani e, di fatto, la scarsa centralità dell'educazione scolastica nel nostro paese. Purtroppo conosciamo fin troppo bene i problemi che attanagliano l'Italia e rimarcarli in apertura di documentario credo non abbia dato niente in più al protagonista del lungometraggio. Ho trovato fuori luogo anche il coinvolgimento di Jovanotti, protagonista solo di banalizzazioni e luoghi comuni.
Nel complesso mi sento di fare un plauso a Walter Veltroni per la capacità di trasmettere il suo sentimento nei confronti di Enrico Berlinguer, e di farci capire quanto un personaggio simile manchi alla politica nostrana. L'augurio, adesso, è di tornare a vedere la politica fatta di passione e amore, onestà e moralità...non soltanto al cinema.

Firenze punta sulla Cultura

Quattro elementi che testimoniano come Firenze sia in controtendenza rispetto ad altre zone del nostro paese per quanto riguarda l'investimento sulla Cultura, sullo Spettacolo, sull'Arte.

1_ TEATRO NICCOLINI
L'antico Teatro del Cocomero, rinominato poi Teatro Niccolini, vede la luce in fondo al tunnel. Grazie all'impegno e alla passione di Mauro Pagliai, editore di Polistampa, lo storico teatro situato in via Ricasoli, il prossimo anno riaprirà. A maggio, infatti, dovrebbero partire i cantieri che permetteranno al teatro di tornare in attività, in tempo per il centocinquantesimo anniversario di Firenze capitale.
Il Teatro Niccolini viene costruito nel lontano 1648 ed era praticamente coevo della Pergola. Fino alla fine dell'Ottocento, infatti, la Pergola era il teatro lirico, mentre il Niccolini faceva la prosa. Nel 1995, però, la crisi costringe l'antico teatro a chiudere i battenti. Fino ad ora. 
Nel progetto di Pagliai, c'è l'idea di costruire al piano terra dell'edificio un caffè letterario che potrà essere utilizzato anche da chi non dovesse trattenersi per lo spettacolo teatrale. Al primo piano, invece, una libreria con uno spazio dedicato alla presentazione di libri.
Quello del teatro Niccolini è un progetto importante e ambizioso che cerca di riqualificare un'area, il centro, e un'attività che piano piano stanno perdendo pezzi. 

2_ LA CASA TOSCANA DEL CINEMA
Il Teatro della Compagnia, situato in Via Cavour e progettato da Adolfo Natalini negli anni '80, è un edificio considerato una delle più importanti opere di architettura contemporanea e sta per rinascere in una nuova veste. Il progetto di ristrutturazione dell'edificio lo trasformerà nella Casa toscana del Cinema, spazio destinato ad ospitare un cinema, un teatro e moltissime attività culturali. 
Anche il Teatro della Compagnia, cosi come il sopra citato Teatro Niccolini, ha conosciuto anni difficili, passando dal fallimento del teatro regionale toscano alla gestione Cecchi Gori. Dopo il fallimento di quest'ultimo, lo spazio è stato chiuso e adoperato solo di rado.
La spesa totale del progetto di ristrutturazione e adeguamento supera il milione e duecento mila euro. Da contratto, i lavori dovranno terminare entro 300 giorni, quindi non oltre la fine dell'anno in corso. 

3_ "LA FIGURA DELLA FURIA". LA MOSTRA SU POLLOCK
In Italia non si era mai visto. Jackson Pollock, artista americano scomparso nel 1956, a soli 44 anni, è stato un genio dell'Arte, un rivoluzionario. Il suo action painting consiste nel dipingere con secchiate di colore, senza l'uso del pennello, della tavolozza, del cavalletto. Girando attorno alla tela.
Per la prima volta in Italia l'artista viene omaggiato con una mostra, composta da 16 opere, visitabile a Palazzo Vecchio dal 16 aprile al 27 luglio. Non è un caso che l'esposizione delle sue opere avvenga a Palazzo Vecchio. Proprio in uno dei simboli della nostra città, infatti, è custodita "Il genio della Vittoria", una delle opere più importanti e famose di Michelangelo Buonarroti. La scelta del luogo sembra voler creare un parallelo tra due artisti, indubbiamente diversi ma uguali nella genialità con la quale si approcciavano all'arte.
Di particolare interesse saranno sei importanti disegni prestati eccezionalmente dal Metropolitan Museum di New York e una serie di opere grafiche provenienti dalla Pollock Krasner Foundation.

4_ FORUM UNESCO SULLA CULTURA E SULLE INDUSTRIE CULTURALI A FIRENZE
Il vicesindaco Dario Nardella si è recato ieri a Parigi, nella sede dell'organizzazione delle Nazioni Unite, per discutere i dettagli dell'appuntamento che farà di Firenze il prossimo autunno per tre giorni la capitale mondiale della Cultura.
I precedenti appuntamenti si sono svolti a Monza ma Nardella, già da deputato Pd, sostenne con forza alla Camera l'idea di portare il forum a Firenze. Per l'organizzazione dell'evento sono stati stanziati quattrocentomila euro. Un appuntamento che ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, sottolinea l'importanza che la nostra città dà alla Cultura. Un appuntamento che Firenze non può fallire.