"Saving Mr Banks" narra le vicende che hanno portato Mary Poppins, personaggio uscito dalla mente di Pamela Lyndon Travers (al secolo Helen Lyndon Goff), sul grande schermo. Il film ripercorre l'incontro-scontro tra l'autrice e Walt Disney, l'una intenzionata a non cedere i diritti se non alle sue rigide condizioni, l'altro disposto a tutto (anche ad insistere per vent'anni) pur di mantenere una promessa fatta alle figlie.
Il regista John Lee Hancock è bravo a far entrare lo spettatore nella diatriba verbale esistente tra i due personaggi, senza però scadere nell'eccesso. Pamela Travers, attraverso la trasposizione del romanzo in film, rivive passo dopo passo la sua infanzia, segnata dalla scomparsa prematura del padre. Proprio attorno al padre, per certi versi sognatore come Disney, ruota il romanzo e gli avvenimenti che portano la scrittrice a collaborare alla realizzazione della pellicola. Il tema cardine del film è l'esigenza della protagonista, ma in parte di tutti noi, di anestetizzare il dolore di un passato altrimenti difficilmente sopportabile; la necessità di rendere più bella un'immagine che per anni ha turbato i suoi sogni, spingendola a rifugiarsi nell'immaginazione.
Pamela Travers attraverso la scrittura ricostruisce la sua famiglia, invocando l'aiuto di una figura (Mary Poppins, appunto) in grado di sostituirsi alla madre, troppo fragile, e salvare Robert Travers (interpretato da un ottimo Colin Farrell) dalla morte.
Hancock, assieme alla superba interpretazione di Tom Hanks ed Emma Thompson, ci regala una pellicola capace di farci sognare ed emozionare, soprattutto con un sentimentalismo finale gradevole e delicato.
Credo che per capire fino in fondo il film e la storia celata dietro questo storico personaggio occorra leggere il romanzo di Miss Travers, lasciandosi cullare dalla sua meravigliosa fantasia, quale grande eredità lasciatale dal padre.
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