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Il film tratta le vicende di una famiglia newyorkese, messa a dura prova dalla separazione dei genitori e la conseguente depressione della madre, Eve. Proprio attorno alla madre, arredatrice di interni, ruotano le dinamiche delle tre figlie, cresciute in un ambiente simile ad un palazzo di ghiaccio. L'amore di Eve viene rivolto principalmente a Renata, protagonista di una brillante carriera letteraria, nonostante questa non si sia mai presa cura della madre nel periodo di difficoltà. A soffrire maggiormente di questa situazione è Joey, donna ossessionata dal desiderio di fare arte e ricevere così la stima e il conseguente amore della madre. Proprio Joey vive in un senso di smarrimento lavorativo, impossibilitata ad essere ciò che vorrebbe (perché senza particolare talento) e incapace di accettare lavori che non la innalzino al rango di artista. Questo tema ha un ruolo centrale nel film, come se Allen avesse voluto sottolineare il peso del talento e della produzione artistica nella vita quotidiana, al punto da far propendere l'affetto di una madre su una figlia piuttosto che su un'altra. Toccando tematiche e sentimenti cari al regista (per esempio il timore della morte), si sviluppano i personaggi dei due compagni delle ragazze, Mike e Frederick, del padre Arthur e della sua nuova compagna (poi diventata moglie) Pearl, e della sorella minore Flyn.
"Interiors" termina con la morte di Eve, una inquadratura delle tre sorelle e del mare finalmente calmo dopo tanti anni di tempesta e un sorriso, accennato ma visibile, sul volto di Joey, come ad evidenziare quanto la figura della madre fosse stata ambivalente, da un lato base del nucleo familiare, dall'altro responsabile dell'instabilità delle figlie.
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